Fare o meno il vaccino della pertosse in gravidanza (che poi sarebbe più corretto chiamare vaccino trivalente), proposto dalla ginecologa e suggerito anche da amici medici: questo è l’ultimo dei tanti dubbi che ci passano per la testa in questo periodo!
La domanda principale è se sia sicuro o meno fare questo tipo di vaccinazione durante la gravidanza.
Il vaccino contro la pertosse in gravidanza è raccomandato dalle autorità sanitarie in molti paesi, tra cui l’Italia, per proteggere sia la madre che il neonato dalle conseguenze gravi della malattia.
Il vaccino viene somministrato durante la gravidanza, idealmente tra la 27esima e la 36esima settimana, per consentire alla madre di produrre anticorpi contro la pertosse e trasmetterli al feto attraverso la placenta. In questo modo, il neonato può nascere con una certa immunità contro la pertosse e ridurre il rischio di contrarre la malattia nei primi mesi di vita, quando il sistema immunitario è ancora immaturo e vulnerabile.
Studi hanno dimostrato che la vaccinazione contro la pertosse in gravidanza è sicura ed efficace per prevenire la malattia nei neonati.
Tuttavia, è importante tenere presente che il vaccino non garantisce una protezione completa contro la pertosse e che il neonato potrebbe comunque contrarre la malattia.
Per questo motivo, è importante adottare misure di prevenzione aggiuntive, come il lavaggio frequente delle mani e l’evitare il contatto con persone malate, per proteggere il neonato finché non sarà completamente vaccinato.
In sintesi, il vaccino contro la pertosse in gravidanza è una misura importante per proteggere la madre e il neonato dalla malattia, e può aiutare a fornire al neonato una certa immunità nei primi mesi di vita.
Nota bene, anzi benissimo: è importante discutere con il proprio medico dei rischi e dei benefici della vaccinazione e di adottare anche altre misure di prevenzione per proteggere il neonato.
Il vaccino della pertosse è sicuro?
Il vaccino contro la pertosse è disponibile solo in combinazione con l’antitetanico e l’antidifterico (dTpa), ma nonostante ciò ha pochi effetti collaterali. La maggior parte degli effetti collaterali, come gonfiore, dolore e febbre, sono lievi o moderati e si risolvono da soli. Il vaccino dTpa è sicuro durante la gravidanza e gli studi hanno dimostrato che non ci sono effetti indesiderati sulla madre e sul bambino.
La vaccinazione contro la difterite, il tetano e la pertosse è raccomandata in Italia e viene offerta gratuitamente a tutte le donne in gravidanza, idealmente alla 28ª settimana, e va ripetuta a ogni gravidanza.
Non ci sono problemi nel ripetere il vaccino a ogni gravidanza e gli studi hanno dimostrato che non ci sono maggiori probabilità di effetti collaterali gravi se si ricevono due dosi di vaccino dTpa in un breve periodo di tempo.
La vaccinazione in gravidanza è importante per la salute del bambino e del futuro. Inoltre, se si è in gravidanza durante la stagione influenzale, è possibile somministrare i due vaccini antinfluenzale e dTpa nello stesso momento in due punti diversi del corpo.
Il vaccino dTpa è quindi molto sicuro anche durante la gravidanza.
Una revisione sistematica del 2017 di studi su vaccino antidifterite tetano e pertosse somministrato a donne in gravidanza non ha identificato effetti indesiderati nella madre e nel bambino, anche tra le donne che avevano già fatto lo stesso vaccino negli ultimi cinque anni prima della gravidanza.
La vaccinazione anti difterite-tetano e pertosse in Italia è raccomandata e offerta gratuitamente a tutte le donne, idealmente alla 28° settimana e va ripetuta a ogni gravidanza.
Quali sono le controindicazioni del vaccino sulla pertosse in gravidanza?
Come per qualsiasi vaccino, ci sono alcune controindicazioni al vaccino contro la pertosse in gravidanza, che includono:
- Allergia nota a uno qualsiasi dei componenti del vaccino, come la pertossetossina, il tetanospasmina, l’anidride tetraedrica, il cloruro di sodio o il fosfato di potassio.
- Una reazione allergica grave a una precedente dose del vaccino contro la pertosse.
- Una reazione allergica grave a una precedente dose di un vaccino contenente la stessa combinazione di componenti del vaccino contro la pertosse (dTpa).
- Una storia di sindrome di Guillain-Barré (una malattia autoimmune che può causare debolezza muscolare e paralisi) dopo una precedente vaccinazione contro la pertosse o contro il tetano.
Inoltre, il vaccino contro la pertosse dovrebbe essere posticipato se la madre ha una febbre alta o una malattia acuta al momento della vaccinazione.
Tuttavia, è importante sottolineare che le controindicazioni al vaccino sono relative e che la decisione di vaccinarsi deve essere presa in consultazione con il proprio medico, valutando i rischi e i benefici del vaccino in base alla propria situazione individuale.
FAQ Vaccino pertosse in gravidanza. Tutte le risposte!
Quando fare il vaccino pertosse in gravidanza?
In Italia, il vaccino contro la pertosse raccomandato durante la gravidanza è il vaccino combinato contro la difterite, il tetano e la pertosse (dTpa).
La vaccinazione contro la pertosse in gravidanza viene raccomandata idealmente tra la 27esima e la 36esima settimana di gestazione, idealmente intorno alla 28a settimana, per permettere alla madre di produrre anticorpi che possono essere trasferiti al feto attraverso la placenta e proteggerlo dai rischi della malattia durante i primi mesi di vita.
[Link Ministero della Salute]
Tuttavia, il vaccino può essere somministrato in qualsiasi momento della gravidanza, a seconda del rischio individuale e delle esigenze della madre e del feto. Ad esempio, se la madre ha un alto rischio di esposizione alla pertosse (ad esempio, se lavora in un ambiente ad alto rischio o se ha un partner o altri figli che hanno avuto la malattia), il vaccino può essere somministrato anche prima della 27esima settimana.
Per questo motivo, è importante discutere con il proprio medico dei rischi e dei benefici del vaccino contro la pertosse in gravidanza e di seguire le raccomandazioni specifiche del proprio paese e delle autorità sanitarie locali.
Quali sono i rischi per il feto del vaccino pertosse in gravidanza?
Non ci sono prove che la vaccinazione contro la pertosse in gravidanza possa causare danni al feto o alla gravidanza stessa.
Al contrario, come ti dicevo all’inizio dell’articolo, la vaccinazione contro la pertosse in gravidanza è raccomandata dalle autorità sanitarie in molti paesi, compresa l’Italia, per proteggere sia la madre che il feto dalle conseguenze gravi della malattia.
La vaccinazione contro la pertosse durante la gravidanza può aiutare la madre a produrre anticorpi che possono essere trasferiti al feto attraverso la placenta e proteggerlo dai rischi della malattia durante i primi mesi di vita, quando il sistema immunitario del neonato è ancora immaturo e vulnerabile.
Tuttavia, come per qualsiasi vaccino, possono verificarsi effetti collaterali, anche se sono generalmente lievi e non rappresentano un rischio per il feto. Gli effetti collaterali più comuni includono gonfiore, rossore e dolore nel sito di iniezione, febbre e mal di testa.
In sintesi, la vaccinazione contro la pertosse in gravidanza è considerata sicura ed efficace per proteggere la madre e il feto dalla malattia, e i rischi per il feto sono considerati molto bassi. Tuttavia, è FONDAMENTALE discutere con il proprio medico dei rischi e dei benefici del vaccino contro la pertosse in gravidanza in base alla propria situazione individuale.
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Il vaccino della pertosse in gravidanza è una buona idea per prevenire la malattia in futuro.